La matrice del Bene Comune in pratiche d’impresa:
d3 impatto ambientale dell’utilizzo e del fine vita di prodotti e servizi

 

Il quindicesimo tema della matrice, indicato con D3, riguarda l’impatto ambientale dell’utilizzo e del fine vita di prodotti e servizi.

 

Perchè occuparsi di impatto ambientale dell’utilizzo e del fine vita di prodotti e servizi?

L’utilizzo e il fine vita di prodotti e servizi impattano spesso sull’ambiente. Proprio per questo occorre intervenire in modo da favorire il riutilizzo del prodotto o servizio da parte di clienti o consumatori finali (consumo energetico, emissioni, … ), il riciclo del prodotto e il suo smaltimento.

 

Ma cosa fa un’impresa EBC rispetto alle altre sul tema D3?

  • Fornisce informazioni sull’impatto ambientale dell’intero ciclo di vita di prodotti e servizi, inclusi l’uso e il fine vita;

  • Si adopera per conoscere con precisione e ridurre al minimo l’impatto ambientale causato dall’utilizzo e dallo smaltimento dei propri prodotti;

  • Offre prodotti e servizi con impatto ambientale derivante dall’utilizzo e dallo smaltimento inferiore rispetto alle alternative esistenti;
  • Si occupa di informare e influenzare i propri clienti in merito alle modalità di utilizzo e di smaltimento dei propri prodotti;
  • Suggerisce ai clienti l’adozione di un atteggiamento critico e consapevole nei confronti dei propri prodotti e servizi.

 

Nel dettaglio questo tema è ulteriormente articolato in 3 aspetti:

 

  • D3.1: Rapporto costi/benefici ambientali di prodotti e servizi
  • D3.2: Utilizzo moderato di prodotti e servizi
  • D3.3: Aspetto negativo legato all’accettazione intenzionale di un impatto ambientale eccessivo

Alcune buone pratiche in relazione a questo quindicesimo tema: Macrolibrarsi di Golden Books srl e Cooperativa Sociale Centro Papa Giovanni XXIII.

Il tema D3 è ben rappresentato dall’organizzazione Macrolibrarsi di Golden Books srl, una realtà fondata nel 1987 e che abbiamo già incontrato nel tema C3 della matrice.

Per favorire la riduzione degli impatti ecologici e promuovere il riutilizzo, riciclo e la circolarità di prodotti e servizi l’organizzazione:

 

  • utilizza sacchetti di stoffa per frutta e verdura oppure carta per attaccare le etichette e lasciare sacchetto in amido di mais intonso;

  • vende materie prime e promuove la partecipazione a corsi di autoproduzione per incentivare riflessioni sugli stili di vita e sull’autosufficienza;

  • investe in prodotti sfusi;

  • non vende acqua in bottiglie di plastica (solo vuoto a rendere o riempimento in casetta dell’acqua).

     

Seguendo l’esempio di Macrolibrarsi di Golden Books srl, la Cooperativa Sociale Centro Papa Giovanni XXIII sta cercando di migliorare la propria filiera in riferimento alla riduzione degli impatti ecologici e promuovere il riutilizzo, riciclo e la circolarità di prodotti e servizi.

Nel concreto la Cooperativa Sociale Centro Papa Giovanni XXIII ha deciso:

  • di promuovere la riduzione di scarti di plastica e carta;

  • di sostituire i bicchieri di plastica con bicchieri compostabili;

  • di utilizzare packaging per l’asporto ecosostenibile.

 

La riduzione degli impatti ambientali oggigiorno, soprattutto alla luce dell’Agenda 2030 dell’ONU, appare una delle sfide fondamentali da affrontare per favorire la circolarità e il riciclo di prodotti e servizi.

 

ALCUNE DOMANDE PER RIFLETTERE SU QUESTO TEMA…

  Per promuovere la riduzione degli impatti ambientali di prodotti e servizi un’organizzazione può domandarsi:

  • In quale misura l’impresa conosce l’impatto ambientale derivante dall’utilizzo e dallo smaltimento dei propri prodotti e servizi?
  • Qual è l’impatto ambientale dei prodotti e servizi in termini assoluti e in rapporto a soluzioni alternative con benefici simili?
  • Quali strategie e misure l’impresa adotta per ridurre l’impatto ambientale derivante dall’utilizzo e dallo smaltimento dei propri prodotti e servizi?
  • In che modo l’impresa tiene conto, nel suo modello di business, della riduzione dell’impatto ambientale derivante dall’utilizzo e dallo smaltimento dei propri prodotti e servizi?

  • In che misura il principio della sufficienza, ovvero un utilizzo moderato e critico dei propri prodotti e servizi da parte dei clienti/utenti, è presente nel modello di creazione del valore?
  • In che misura l’impresa affronta il tema della sufficienza, ovvero di un utilizzo moderato e critico dei prodotti e servizi?
  • Con quali strategie e misure l’impresa promuove il consumo moderato e critico e l’utilizzo orientato alla sufficienza dei suoi prodotti e servizi?
  • Quali prodotti e servizi sono sviluppati specificatamente per promuovere il principio della sufficienza e dell’utilizzo moderato?

  • In quale misura la comunicazione dell’impresa con clienti e consumatori punta a promuovere un utilizzo moderato del prodotto o del servizio?

 

 

  Per ridurre i rischi di impatto negativo un’organizzazione può domandarsi:

 

  • In quali settori l’impresa promuove o accetta consapevolmente un consumo eccessivo dei propri prodotti e servizi tramite prezzi sottocosto, sistemi di incentivi, obsolescenza programmata ecc.?
  • Quali prodotti e servizi rischiano di portare a superare i limiti del pianeta se utilizzati anche solo una o un ridotto numero di volte per ogni persona sul pianeta o se sono mantenuti o accresciuti i livelli d’uso corrente?

Il percorso del Bilancio del Bene Comune è trasformativo e aiuta tutta l’organizzazione a evolvere.

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